Arianna Mihajlovic era una cosa sola con il marito Sinisa. I due erano sposati da quasi trent'anni e insieme hanno costruito una meravigliosa e grande famiglia. Poi l'ex calciatore si è ammalato di leucemia e, nonostante le cure, il periodo in cui sembrava che la malattia se ne fosse andata, ecco il nuovo peggioramento e la morte nel 2022. Dopo un brutto periodo dovuto al dolore per la morte del marito, Arianna è tornata a parlare di lui e di come la società calcistica Bologna abbia onorato il contratto di Sinisa anche dopo la sua morte.
L'intervista di Arianna Mihajlovic
Arianna Mihajlovic ha rilasciato un'intervista a Il Messaggero dove ha raccontato la depressione vissuta dopo la morte di Sinisa: «Il professionista a cui mi sono rivolta a un certo punto mi ha detto: Arianna, o ti rialzi e vivi per te e i tuoi figli, oppure ti lasci andare e te ne vai come Sinisa. Frasi forti, che mi hanno scosso e ricordato chi sono: vengo dalla borgata, ho avuto una palestra di vita molto pesante e oggi raccolgo i frutti di quella esperienza. Non lo nego, niente è come prima, ma ho dei figli meravigliosi e una nipotina. Ho deciso di vivere».
Arianna ha anche parlato dell'esonero dal Bologna e di come il club abbia mantenuto la parola sulle scadenze del contratto: Mihajlovic se n'è andato il 16 dicembre 2022 e il suo accordo con il club rossoblu si estendeva fino a giugno 2023. «Sinisa - racconta la vedova - non se lo aspettava e ci è rimasto molto male, d’altronde lo aveva anche detto. Non si sarebbe mai dimesso, voleva continuare perché la sua voglia di lottare era unica. Il Bologna ha scelto un’altra strada e non posso giudicare: ha onorato lo stipendio di mio marito fino alla scadenza del contratto.
La cura sperimentale
Infine, Arianna Mihajlovic racconta anche della cura sperimentale provata (ma non riuscita) da Sinisa: «Sì, ricordo ancora il viaggio verso Roma, io e lui chiusi nel silenzio. Amò, mi chiamava così, a cosa stai pensando, mi sussurrava ogni tanto. Io gli facevo coraggio e lui mi gelò: sai, mi dispiace che i miei figli non avranno più un padre e che i miei nipoti non avranno un nonno».