MACERATA Quella nevicata così massiccia avrebbe dovuto far scattare immediatamente la macchina dell’emergenza: chiusura e pulizia delle strade e, soprattutto, evacuazione dell’hotel. Su questo punto la Corte d’Appello dell’Aquila ha ravvisato i profili critici della tragedia di Rigopiano, il resort abruzzese cancellato da una valanga il 17 gennaio del 2017, sotto le cui macerie sono morte 29 persone, con 11 miracolosamente scampate.
La sentenza
È questo il cuore della sentenza di secondo grado, come si evince dalle motivazioni racchiuse in ben 600 pagine e depositate dal presidente del Collegio giudicante, Aldo Manfredi.
Una coppia di fidanzati di Castignano, Marco Vagnarelli e Paola Tomassini. I coniugi osimani Domenico Di Michelangelo e Marina Serraiocco. Morirono pure due giovani del Maceratese: il pilota d’aereo Marco Tanda - ritrovato accanto alla fidanzata abruzzese Jessica Tinari -, ed Emanuele Bonifazi di Pioraco. Paola Ferretti, mamma di Bonifazi, attende con ansia di conoscere le motivazioni della sentenza: «Falle nella gestione dell’emergenza? È quello che abbiamo sempre sostenuto - commenta -, se tutto avesse funzionato nel modo giusto e doveroso non ci sarebbero state vittime. Non ci sono state condanne per il mancato aggiornamento della Carta pericolo valanghe che avrebbe evitato la tragedia. Ora aspettiamo di approfondire le motivazioni della sentenza. Ci penseranno i nostri avvocati».
Il principio su cui si basa la sentenza riguarda quella situazione meteorologica così estrema che concretizzava il rischio di un pericolo: poco conta il fatto che, storicamente, fino ad allora, in quell'area, non si erano verificati episodi di particolare gravità. Questo non rappresentava un’esimente dalla necessità di intervenire.