Pesaro, panico al pronto soccorso: afferra per i capelli un’infermiera, la getta a terra e la prende a calci

Aggressione nella notte al pronto soccorso del San Salvatore, la donna arrestata dai carabinieri

Panico al pronto soccorso: afferra per i capelli un’infermiera, la getta a terra e la prende a calci
Panico al pronto soccorso: afferra per i capelli un’infermiera, la getta a terra e la prende a calci
di Luigi Benelli
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Lunedì 22 Aprile 2024, 02:20 - Ultimo aggiornamento: 18:17

PESARO Scatena l’inferno al pronto soccorso del San Salvatore aggredendo l’infermiera che cercava di calmarla e prendendosela con tutti i sanitari che tentavano di arginarne la furia: arrestata. E’ successo nella notte tra sabato e domenica all’ospedale di Pesaro quando una 32enne di origini straniere si è presentata nella sala d’aspetto accompagnando un suo parente a una visita medica. Si era sentito male ed era stato trasportato dal 118 al pronto soccorso. La donna, senza apparenti motivi, si era mostrata subito nervosa e aggressiva sin dal viaggio in ambulanza e una volta arrivata al San Salvatore ha dato subito in escandescenze tanto da prendersela con un’infermiera che l’invitava a calmarsi. 

Cos’è successo

La donna ha afferrato per i capelli l’infermiera, strattonandola con tanta forza da scaraventarla sul pavimento.

Non solo. La 32enne, ormai ingovernabile, ha continuato a prendersela con l’operatrice sanitaria finita a terra iniziando a sferrare dei calci per colpirla. Tutto è successo in una manciata di attimi. Alle grida d’aiuto dell’infermiera sono intervenuti altri colleghi per fermare l’assalitrice e renderla inoffensiva, ma anche in questo caso la 32enne ha reagito in malo modo, aggredendo il personale. Determinante è stato l’intervento della guardia giurata addetta alla vigilanza interna che ha provveduto a dividere la donna dal personale sanitario e a chiamare i carabinieri. I militari di pattuglia si portati sul posto e anche per loro l’accoglienza non è stata delle migliori, con la donna che ha continuato a inveire e scagliarsi contro le divise. Motivo per cui è stata arrestata per resistenza a pubblico ufficiale.

La denuncia

Per lei è scattata anche la denuncia per interruzione di pubblico servizio visto non ha reso possibile la normale attività del pronto soccorso. L’infermiera presa per i capelli e sbattuta a terra si è fatta refertare e le sono state riscontrate lesioni per 7 giorni di prognosi. Questa mattina in tribunale a Pesaro è prevista la direttissima davanti al giudice.

Quando è successo l’aggressione al pronto soccorso in attesa per un familiare che aveva accompagnato c’era anche il dem Giovanni Gostoli attuale direttore della Rete dei Comuni Sostenibili. «Nel tempo trascorso all’ospedale - ha poi postato sui social - sono intervenuto d’istinto per fermare una donna che stava aggredendo un’infermiera. Sono episodi di violenza non isolati che rappresentano una vera emergenza. Le istituzioni, in particolare Governo e Regione, e la politica, di qualsiasi colore, dovrebbero fare di più la sicurezza del personale sanitario che con professionalità e dedizione si prende cura della salute di tutti noi. Seppur giuste non sono sufficienti le norme che tutelano i sanitari dopo la violenza avvenuta, ma occorre agire per prevenire. Alle infermiere e agli infermieri, ai medici e agli operatori del 118 desidero esprimere tanta gratitudine, ma anche la più profonda solidarietà». Non è chiaro ancora da cosa sia dipesa la reazione violenta e aggressiva della donna arrestata ma Gostoli ha tenuto a precisare che il «personale sanitario è stato molto professionale, premuroso e gentile, con tutti. E la violenza non è mai giustificabile».

I precedenti

Non è la prima volta che il personale impegnato al pronto soccorso si trovi nel mirino di persone violente. A fine 2021, dopo una serie di aggressioni ripetute nei confronti degli operatori del San Salvatore, c’era stato un flash mob di medici e infermieri stanchi della situazione. Tanto che l’allora Azienda sanitaria ospedaliera aveva istituito una guardia privata H24, tuttora presente, ed era tornata nelle ore diurne una postazione di polizia.

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