PESARO Inchiesta sul latte adulterato, i consiglieri regionali pesaresi in commissione agricoltura e attività produttive chiederanno chiarimenti all’Amap, (Agenzia Marche Agricoltura e Pesca), l’ente certificatore “controllato” dalla Regione Marche. Nei giorni scorsi i Nas hanno sequestrato circa 90 tonnellate di latte e 110 tonnellate di prodotti lattiero caseari, oltre che circa 2,5 tonnellate di sostanze sofisticanti, nel caso specifico soda caustica, per un valore complessivo pari a poco meno di 800mila euro.
Gli accertamenti
Le verifiche sono state effettuate allo stabilimento di Fattorie Marchigiane (controllata dal gruppo Cooperlat) a Colli al Metauro, un deposito di prodotti caseari nel trevigiano e un’azienda agricola nella Valmarecchia.
La prudenza
C’è infatti Giacomo Rossi (Civici Marche)che sottolinea: «Tengo a precisare che prima di mettere in cattiva luce una azienda del territorio e i relativi posti di lavoro bisogna essere cauti nelle affermazioni ed attendere tutte le indagini e i normali percorsi della Giustizia. E’ necessario essere garantisti e le competenze spettano alla magistratura. Però vogliamo acquisire informazioni per quel che riguarda Amap e valuteremo se convocare il Cda per fare chiarezza e acquisire ulteriori elementi in commissione agricoltura. L’obiettivo è approfondire la questione».
I quesiti
La consigliera regionale Micaela Vitri (Pd)aggiuge: «Una audizione di Amap a questo punto diventa necessaria per fare chiarezza su come avvengono i controlli e avere tutti gli elementi a disposizione. Valuterò anche una interrogazione per approfondire una questione che riguarda la salute pubblica». Anche i sindacati intervengono sul caso. «Apprendiamo con stupore le notizie apparse sugli organi di controllo informazione riguardo l’inchiesta che sta interessando un’azienda del gruppo Cooperlat – scrivono in una nota -. Come organizzazioni sindacali del settore agroalimentare Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil delle Marche siamo dalla parte della legalità, del rispetto delle norme e sempre pronte a denunciare le irregolarità di ogni genere. Fermo restando la presunzione di innocenza, essendo in gioco la sicurezza alimentare e la salute, confidiamo nel lavoro delle autorità preposte e auspichiamo che la verità emerga quanto prima nel rispetto dei consumatori, degli stessi lavoratori interni e dell’indotto anche a tutela dell’immagine di qualità di tutto il comparto».
Le rassicurazioni
Ricordiamo che Cooperlat Tre Valli ha fatto sapere che «i controlli dei prodotti immessi sul mercato non hanno evidenziato alcuna anomalia». E che gli ispettori «hanno potuto constatare il perfetto stato degli ambienti sotto il profilo igienico-sanitario e l’altrettanta perfetta conservazione ed integrità dei prodotti ivi rinvenuti».