JESI Spintoni, offese di troppo. Poi, tra le accuse reciproche, è esplosa la violenza in campo nello scontro salvezza tra l’Aurora Jesi e l’Olimpia Falconara, gara di calcio di Seconda categoria giocata ieri al San Sebastiano di Jesi. L’arbitro si è visto costretto a sospendere la partita sul 2-1 alla fine del primo tempo per una maxi rissa sul rettangolo verde, proseguita negli spogliatoi: un giocatore e un dirigente sono finiti all’ospedale.
L’epilogo
È il violento epilogo di una partita che, a 2 turni dalla fine, metteva in palio punti pesanti.
È a quel punto che la tensione si è spostata nello spogliato della squadra locale dove tra calci e pugni, due persone sono rimaste ferite: un calciatore 25enne dell’Aurora, finito al pronto soccorso con un forte mal di testa e un labbro rotto e un dirigente di 54 anni dell’Olimpia che, lamentando forti dolori al petto, è stato accompagnato all’ospedale di Chiaravalle. Sul posto sono intervenuti i carabinieri.
Le accuse incrociate continuano nel post partita. «In campo si può dire di tutto, ma la violenza fisica non può essere accettata – commenta Alessio Capomagi, direttore sportivo dell’Aurora Jesi -. Tuteleremo il nostro giocatore nelle sedi opportune». «Sono questioni che devono rimanere in campo – ribatte Simone Pergolini, dirigente dell’Olimpia Falconara – ma gli avversari riflettano sul gesto offensivo del loro giocatore».