San Benedetto, «Le due diocesi unite ma distinte». L’abbraccio dei vescovi a Palmieri

Anche il primo cittadino saluta il nuovo presule: «Superare le velleità identitarie anacronistiche»

San Benedetto, «Le due diocesi unite ma distinte». L’abbraccio dei vescovi a Palmieri
San Benedetto, «Le due diocesi unite ma distinte». L’abbraccio dei vescovi a Palmieri
di Laura Ripani
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Sabato 4 Maggio 2024, 04:55 - Ultimo aggiornamento: 12:30

SAN BENEDETTO - Egli stesso l’ha definita «una sfida» ben consapevole di cosa potesse significare assumere su di sé anche la diocesi di San Benedetto oltre che quella di Ascoli. Anche se temuta, dunque, la notizia dell’unione delle due realtà è diventata certezza giovedì quando in cattedrale alle 12 è risuonato il nome di Gianpiero Palmieri nuovo arcivescovo, provocando in parte del popolo cattolico un certo sconcerto.

Le motivazioni

Incredibilmente c’è chi l’ha presa come un derby scrivendo sui social «gli metteremo la sciarpa rossoblù quando arriverà» o chi, già più profondamente, si è chiesto se l’allontanamento fisico di un pastore, in questo caso dalla Riviera, possa affievolire la fede.

Difficile infatti, per chi non è competente di Diritto canonico, è capire cosa voglia dire la formula latina «in persona episcopi». Ci ha pensato la Conferenza episcopale marchigiana a chiarire i termini e sostenere il prelato, 58 anni, personalità di spicco nel mondo cattolico poiché anche vice presidente della Cei nazionale. « A oggi sono già più di 15 le diocesi che Papa Francesco ha unito in questo modo - dice il presidente Nazzareno Marconi -; cioè conservando la distinzione delle strutture diocesane originali, ma ponendovi a capo un solo vescovo ed incoraggiando così un cammino che porti sempre più ad una integrazione dei servizi e dalla vita pastorale tra le diocesi vicine. Da tempo si parlava di questa possibilità essendo vicine, territorialmente quasi intrecciate ed appartenendo alla stessa provincia. Il pensiero del Santo Padre è che in un mondo che diventa sempre più grande ed interconnesso, anche la Chiesa deve imparare sempre meglio a camminare insieme nei territori e fra le città vicine. Quello che il Papa chiede alle Diocesi unite nella persona di un solo vescovo, ma anche alle Diocesi di una regione, unite dall’amicizia e dalla collaborazione tra i vescovi che le guidano e che oggi più che mai debbono sentirsi fratelli e compagni di strada. In un mondo che si divide e scatena guerre tra vicini, la Chiesa profeticamente chiede ai credenti di rafforzare anche visibilmente, i segni del fatto che siamo tutti fratelli nella fede e membra di una sola Chiesa». Anche il sindaco Antonio Spazzafumo ha inteso salutare il nuovo arcivescovo

Il sindaco

«San Benedetto è una città di mare e, per sua natura, è città aperta al confronto, allo scambio, alla conoscenza che arricchisce, e aperti sono i cuori dei fedeli che, il prossimo 30 giugno. La accoglieranno in questa nuova famiglia di cui si accinge ad assumere la guida pastorale». Quindi ha spiegato: «Sono convinto che, sotto la sua guida, le comunità di questo territorio, troveranno nuove e ancor più confortanti occasioni per recuperare appieno il senso di una unità di intenti e di collaborazione che, come Lei giustamente afferma, possa superare definitivamente velleità identitarie oramai anacronistiche».

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