ASCOLI Domani, ore 19, l’intera tifoseria è chiamata a radunarsi in zona Aci, all’altezza del “Palazzo di vetro”: è da lì che partirà il “corteo dell’orgoglio” verso lo stadio Del Duca, per prepararsi alla sfida più importante della stagione. Una marea bianconera che, tra sciarpe, bandiere e vessilli, sprigionerà ancora una volta tutto l’amore e la passione per la squadra e i suoi colori: «Tutti insieme, a prescindere da ciò che accadrà in mezzo al campo. La dimostrazione che l’Ascoli è degli ascolani, che noi ci saremo sempre e comunque. Che, se così dovrà essere, siamo pronti a ‘morire’, retrocedere e piangere, ma tutti insieme, per poi rialzarci e ripartire con orgoglio e coesione. Entreremo allo stadio in anticipo, insieme, e faremo sentire la nostra voce: canteremo per 90 minuti e oltre, al fianco della squadra. Poi vedremo cosa accadrà».
Unione bianconera
Messaggio forte e chiaro quello lanciato dagli Ultras 1898 in occasione della riunione pubblica svoltasi martedì sera al Centro Sportivo Piceno del quartiere Tofare e accolto con scroscianti applausi da parte dei circa 300 cuori bianconeri presenti all’appuntamento, a evidenziare ancora una volta la straordinaria passione e l’attaccamento alla maglia del popolo ascolano.
Il futuro del club
E, come detto, per garantire un futuro all’Ascoli Calcio: «Tutti sanno qual è il rapporto con la dirigenza attuale, ma noi non facciamo il tifo per uno o per l’altro. Facciamo il tifo per avere un futuro, che sia fatto di progetti e progettazioni, non di costanti involuzioni». Presente anche l’assessore allo sport Nico Stallone, che ha fatto il punto sulla trattativa in corso con l’azienda Metalcoat di Matteo Trombetta Cappellani: «E’ stata presentata una manifestazione di interesse, ma non è ancora arrivata un’offerta finale poiché si sono registrati rallentamenti nell’invio di alcuni documenti da parte degli attuali proprietari del club. A prescindere dai risultati sportivi, le istituzioni saranno sempre in campo per garantire un futuro all’Ascoli Calcio».
«Contestazioni sacrosante»
E allora parola ripresa dai rappresentanti della tifoseria: «A Palermo non è accaduto nulla di grave o denunciabile, come vuole far credere qualcuno, ma solo qualche sacrosanta contestazione da parte di chi si è fatto oltre duemila chilometri in aereo per vedere la squadra a un passo dal baratro». Adesso, però, testa solo alla sfida col Pisa: «Se andrà come tutti speriamo, festeggeremo insieme e ci prepareremo per i playout. Altrimenti piangeremo, ma sempre fianco a fianco. E poi ci rialzeremo». D’altronde, viene cantato con orgoglio ogni settimana allo stadio: «Qualunque cosa accadrà…»