SASSOFERRATO Arresto convalidato, Davide Sebastianelli resta in carcere con l’accusa di aver tentato di uccidere a coltellate la moglie, Patrizia Ceccolini. L’operaio di 55 anni si è avvalso della facoltà di non rispondere, ieri pomeriggio, davanti al gip Sonia Piermartini nel corso dell’udienza di convalida che si è tenuta a Montacuto. «Sono disperato, ora non ce la faccio a rispondere» ha detto il 55enne. «Posso farle una domanda, giudice? Come sta Patrizia? E mia figlia?» ha chiesto in lacrime, tra il dolore e la disperazione. «Quello che è successo non doveva accadere» le sue parole, pur non entrando nel merito dell’aggressione che gli viene contestata dal pm Paolo Gubinelli.
L’udienza
Formalmente, Sebastianelli, difeso dall’avvocato Marina Quadrini, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
La ricostruzione
Il giorno dell’aggressione, stando a quanto ricostruito dai carabinieri, Sebastianelli ha aspettato la moglie sotto casa. Lui voleva un chiarimento su quel matrimonio che stava andando in frantumi. È in auto che il litigio tra la coppia si sarebbe tramutato in un tentato omicidio con i fendenti scagliati con un coltello da cucina che, nel corso della violenza, si è anche rotto. A parte della scena ha assistito un vicino che stava passando di lì. Ha portato la donna fuori dall’abitacolo, mettendola in salvo. E ha fermato l’aggressore, bloccandolo sul cofano dell’auto fino all’arrivo dei carabinieri, che avevano una pattuglia proprio nelle vicinanze. Sebastianelli è finito in cella, la moglie in sala operativa per cercare di salvarle la vita.