Nuovi ospedali nelle Marche, doppia velocità: Fermo corre, il Salesi arranca. Ecco tutti i cantieri

di Martina Marinangeli
Sabato 4 Maggio 2024, 01:30 - Ultimo aggiornamento: 11:44 | 2 Minuti di Lettura
Nuovi ospedali nelle Marche, doppia velocità: Fermo corre, il Salesi arranca

Costi aumentati, deadline posticipate e cronoprogrammi dilatati nel tempo. Dopo una lunga serie di sventure, la realizzazione dei nuovi ospedali ora finalmente procede. Anche se a velocità molto diverse. Le due strutture del Fermano - Campiglione e l’ospedale dei Sibillini ad Amandola sono praticamente completate (ma al primo mancano arredi). In entrambi i casi, il traguardo era stato fissato al 2023, ma tra rincari delle materie prime e tsunami Covid, l’obiettivo è sfumato. Tuttavia, dato lo stato di avanzamento dei cantieri e al netto di colpi di scena, le due strutture dovrebbero essere pronte entro l’anno. Più accidentato il percorso dei due ospedali dell’Anconetano. Il nuovo Inrca, che aspira a diventare l’ospedale di rete di Ancona Sud, sarà operativo, se va bene, nel 2026. La posa della prima pietra risale al lontano 2004 - 20 anni fa esatti - ma negli ultimi tre anni l’infrastruttura ha fatto un balzo in avanti notevole e ora sono in corso i lavori da 15,3 milioni di euro per migliorare l’accessibilità viaria alla struttura (che invece ha visto schizzare il costo a 185 milioni). Quanto al nuovo Salesi, vedrà la luce (forse) nel 2027: l’assessorato alle Infrastruttura e all’Edilizia sanitaria guidato da Francesco Baldelli ha accolto la richiesta dell’Azienda ospedaliero universitaria di Torrette di realizzare un ulteriore piano, il sesto, per ospitare i reparti di ginecologia e ostetricia. C’è poi la partita delle palazzine emergenza (a Senigallia, Civitanova, Fano e Urbino) e degli ospedali di Pergola e Cagli: un pacchetto di sei gare da 136 milioni di euro che negli scorsi giorni ha visto affidati progettazioni e cantieri per tutti i nosocomi tranne Urbino, comunque in dirittura d’arrivo. Traguardi vicini, ma dati i precedenti è meglio aspettare il lieto fine prima di cantare vittoria.

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