SANT’ELPIDIO A MARE «Ora basta, mi dimetto». Erano in tanti, ieri mattina, all’assemblea pubblica convocata dalla Croce Azzurra per discutere le dimissioni rassegnate dal presidente Roberto Mazzoni. Quasi un ventennio da volontario, dal 2019 alla guida della pubblica assistenza, Mazzoni si è presentato dimissionario, come il suo segretario Diego Brutti, evidenziando il dispiacere per le troppe voci circolati negli ultimi tempi sull’associazione.
La scelta
Per il momento resta tutto sospeso: visto il protrarsi della discussione, non c’è stato modo di effettuare una votazione. Sarà riconvocata un’assemblea dei soci tra 60 giorni per decidere se accettare o respingere l’addio del presidente. Amare le parole di Mazzoni, che ha difeso il suo operato: «Sono stanco di essere chiamato a smentire voci infondate e diffamatorie, messe in giro da volontari e dipendenti. Così non si fa bene all’associazione – ha spiegato il presidente – Esistiamo per aiutare la gente ed è quello che vogliamo continuare a fare. Mi sono arrivate voci sul rischio di fallimento della nostra Croce, addirittura che ci avessero commissariato, cosa che accade se per oltre 60 giorni non si pagano personale e fornitori e che ovviamente non è mai successa. C’è chi dice che abbiamo i conti in rosso. I bilanci di tutti gli anni sono in attivo, ho portato gli estratti aggiornati che dimostrano lo stato di salute dell’associazione.
I movimenti
Il presidente ricorda anche i momenti delicati come il periodo pandemico, «un anno tremendo, con la paura che volontari e dipendenti potessero ammalarsi svolgendo il servizio, abbiamo perso persone importanti, ho sostenuto un impatto psicologico forte senza mai mollare». Arrivano applausi nel corso dell’intervento del presidente, ma l’atmosfera resta tesa. Nel corso della discussione c’è chi contesta a Mazzoni di essere stato troppo morbido e di doversi imporre di più. Il segretario Brutti conferma: «C’è un clima pesante, possono starci antipatie e disaccordi tra di noi, ma quando si sta in Croce Azzurra si dovrebbe pensare solo all’associazione e lasciare gli screzi personali fuori».