Terremoto Ast Pesaro, nuovo addio choc al vertice: dopo Storti lascia anche il direttore Berselli

Dal primo maggio abbandona l’incarico di direttore sanitario facente funzione, resterà alla Uoc Formazione

Ast Pesaro, nuovo addio choc al vertice: dopo Storti lascia anche il direttore Berselli
Ast Pesaro, nuovo addio choc al vertice: dopo Storti lascia anche il direttore Berselli
di Simonetta Marfoglia
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Martedì 16 Aprile 2024, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 14:23

PESARO Dalla fusione a freddo tra Area vasta e Marche Nord alla reazione a catena del “ciaone” è un attimo. Dopo l’addio del dg dell’Ast Nadia Storti lascia anche il direttore sanitario facente funzione Edoardo Berselli. Ormai è quasi un eufemismo bollare l’Azienda sanitaria territoriale Pesaro Urbino come senza pace e mentre ancora si deve smaltire la botta delle dimissioni volontarie della direttrice Storti, legate alla richiesta di pensione anticipata, ecco piombare un’altra tegola tra capo e collo con i saluti di Berselli che in una lettera spiega in modo esauriente le motivazioni: «Non riesco più a sostenere un carico di lavoro duplice e così gravoso». 

 


Le motivazioni


Nell’ultimo anno il direttore sanitario dell’Azienda ospedali riuniti Marche Nord sotto la gestione di Maria Capalbo ha ricoperto più ruoli, compreso appunto quello pro tempore per l’Ast («che mi ha assorbito per l’80%») ma l’aver appreso dai media dell’addio del dg, ha contribuito a dare la spinta decisiva a un’intenzione che stava maturando. Il tutto spiegato nella missiva inviata alla dirigenza generale, al direttore amministrativo Matteo Biraschi e al direttore sociosanitario Nazzareno Firmani e che ha come oggetto il “ritiro della disponibilità ad assolvere le funzioni di direttore sanitario dal primo maggio”, la stessa data in cui lascerà Storti.
Berselli spiega che aveva già precedentemente e formalmente presentato a mezzo pec le sue dimissioni quale direttore sanitario dell’Ast e quale sub commissario sanitario Ast e di aver accettato su espressa richiesta del dg «e solo temporaneamente» di assolvere le funzioni di direttore sanitario facente funzione a giugno 2023 «senza corrispettivo economico, per garantire all’Azienda una continuità organizzativa» in attesa che si potesse individuare nell’elenco regionale o nazionale un altro candidato idoneo. Da allora sono trascorsi 11 mesi, un periodo molto più lungo rispetto a quanto dallo stesso Berselli preventivato nel ricoprire una funzione che comporta «presenza e impegno costanti e grandi responsabilità» e che lo ha costretto a mettere in secondo piano i compiti legati invece al suo ruolo istituzionale, ovvero di direttore della Uoc Qualità Accreditamento e Formazione, responsabile aziendale della Qualità, responsabile aziendale della Formazione.
«Per gestire comunque almeno le basilari attività della Uoc da me diretta - rimarca Berselli - sono stato costretto ad impegnare molte ore aggiuntive al di fuori dell’orario di servizio, lavorando spesso a domicilio e nei festivi». 


Le scadenze


Il tutto tenendo conto di altre scadenze imminenti: il percorso di autorizzazione ed accreditamento di 87 strutture sociosanitarie dell’Ast che sta gestendo in prima persona, la missione 6 del Pnrr inerente il piano di formazione aziendale, il piano di verifiche interne, il monitoraggio di tutti i processi direttamente gestiti e la necessità di rivedere tutti i regolamenti esistenti tra ex Area Vasta ed ex Marche Nord.

Impegni che «rendono impossibile anche fisicamente continuare a ricoprire contemporaneamente il ruolo di direttore sanitario facente funzione e pro tempore ormai da 11 mesi e che in realtà mi ha assorbito almeno l’80% del mio tempo lavorativo». 


Con l’addio di Storti, l’ormai quasi ex direttore sanitario si sente sollevato «dall’impegno morale preso», confidando che si comprenda quanto sacrificio sia costato mantenere due ruoli così importanti per tutto questo tempo, «ma ora fisicamente - conclude Berselli - non riesco più a sostenere questo carico di lavoro duplice così gravoso».
 

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